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Vive e lavora sul mare, Mola di Bari, 30.000 abitanti ed un porto peschereccio, tra i più importanti di Puglia.

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Mola di Bari

Vive e lavora sul mare, Mola di Bari, 30.000 abitanti ed un porto peschereccio, tra i più importanti di Puglia. Una costa bellissima che si estende per oltre tredici chilometri ed un mare limpido e trasparente, tra i più pescosi che la costa di Bari sa offrire. Il porto è la vita stessa della città: oltre 100 imbarcazioni da pesca di cui 43, veri e propri pescherecci d'alto mare. La marineria, che oggi occupa 1200 pescatori, è antichissima ed è un vanto, per tradizione e professionalità, di tutti i marinai molesi.Pesca, turismo e cultura si uniscono alla buona ospitalità che trova nella gastronomia, nell'accoglienza e nella storia stessa di Mola i luoghi e gli edifici di particolare valore e prestigio.

Il Castello Angioino maniero e bunker a pianta stellare, costruito a guardia e difesa del porto e del lato a mare della città. Nel fossato c'è ancora l'acqua che un tempo lo circondava, completamente, rendendolo inespugnabile con le possenti mura, le scarpate, i baluardi a punta di lancia e i rinforzi, per resistere meglio ai colpi dell'artiglieria. Venne fatto costruire da Carlo I d'Angiò, attorno al 1277, ma le difese che vediamo ancor oggi sono opera dell'imperatore Carlo V, che lo trasformò completamente rendendolo uno tra i più significativi esempi di architettura militare del meridione.

Tutte le strade, a Mola di Bari, portano a mare: vicoli, stradicciole, strettoie, nel cuore di un borgo medievale ricco di vita e di gente. Qui si incontra la Chiesa Matrice, consacrata a San Nicola. Costruita nel 1200, in stile romanico-pugliese ha saputo adattarsi, nel corso dei secoli, ai gusti e alle architetture rinascimentali, prese in prestito dalla Dalmazia, la terra slava con cui i pescatori di Mola, per tutto il medioevo hanno avuto contatti e commerci. Dall'Oriente, nel Quattrocento, venne l'icona di Santa Maria di Costantinopoli, il dipinto con la Madre con il Bambino, di stile bizantino, oggi riposto in un pregevole altare in legno, tutto intagliato e dipinto a smalto verde ed oro.Barocco è invece il Cappellone, sfarzoso altare in marmo, riccamente decorato, ed in alto la meravigliosa statua della Madonna, opera settecentesca, in cartapesta, del maestro Antonio Brudaglio.

Dall'altra parte della città si eleva il campanile della Madonna di Loreto che, con i suoi cinquanta metri di altezza, dà il benvenuto a chi viene a visitare Mola. La chiesa è del Cinquecento con un rosone rinascimentale, capolavoro di scalpello e traforo.Sempre nel centro storico c'è il monastero di Santa Chiara che ospita l'Accademia di Belle Arti di Bari, vanto della cultura artistica cittadina e fucina di giovani talenti. Originale il pozzo del chiostro in linea con le forme barocche del convento.Sulla piazza principale si affaccia il Palazzo Roberti, noto anche come palazzo Alberotanza, settecentesco e nobile, detto anche "Palazzo delle cento stanze".Qui troneggia la Fontana, un po' il simbolo di Mola di Bari, punto di incontro e passeggio per la gente.Da visitare è anche il Teatro Van Westerhout, segno della sensibilità culturale e teatrale dei molesi. È un gioiello di acustica e arte: venne realizzato nel 1888 in stile neoclassico, con tanto di palcoscenico, platea, spalti e foyer, come un vero e proprio teatro salottino, e da allora ad oggi ospita concerti e spettacoli.

Nelle campagne si può gustare la piacevolezza di masserie e agriturismi, per conciliare la piacevolezza della buona cucina e il conforto di ambienti ricchi di armonia. La campagna sa donare tutti i suoi sapori e i suoi frutti, primo fra tutti l'olio Cima di Mola, a Denominazione di Origine Protetta e tra i più apprezzati oli della Terra di Bari. Inoltre a Mola ha sede anche un centro del CNR, specializzato in produzioni orticole innovative ed ecocompatibili, come le coltivazioni senza terra, idroponiche, con le piante immerse in soluzioni acquose nutritive.

Mola di Bari sa e può offrire tutto questo, per chi viene a visitarla in estate, per la Sagra del Polpo, o per chi la vuole conoscere e scoprire tutto l'anno, certi di trovare ospitalità, amore e buona cucina.

Ultima modifica: martedì, 06 febbraio 2024

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